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I LIBRI SCRITTI DAI DOCENTI DELLA COMMUNITY UMA
Due tra i principali protagonisti del mondo del lavoro del nostro Paese, Paolo Iacci e Luca Solari, si sono confrontati sui grandi temi che hanno caratterizzato questi ultimi tre anni, dal 2019 al 2022. Il loro carteggio appassionato, proposto in successione cronologica, affronta in maniera diretta il nuovo scenario emerso, in cui molte certezze sono crollate e i punti di riferimenti si sono fatti labili. Occorrono investimenti in tecnologia, ma anche nuovi processi, competenze e tecniche manageriali più ampie. Vi è una nuova e più radicale domanda di benessere da parte delle persone a cui le imprese non riescono ancora a dare una risposta sufficientemente articolata e di cui le grandi dimissioni sono solo la punta dell’iceberg. Il tema del purpose aziendale e della sostenibilità come ragion d’essere delle imprese si collega a quello di una nuova leadership, nella società civile come nelle organizzazioni. Questa deve essere plurale e ibrida. Plurale perché deve saper essere inclusiva ed espressione di tutti. Ibrida perché si deve adattare a strutture che non si raccolgono più nell’unitarietà del tempo e dello spazio. In questa forma “antica” e riflessiva, gli autori hanno cercato di trovare una risposta mai banale ai grandi temi che la pandemia e la guerra hanno posto a ciascuno di noi e alle nostre organizzazioni.
Nell’infosfera sono presenti opportunità di apprendimento come mai nella storia. Ma come fare i primi passi, se la nostra organizzazione è ancora ferma alle modalità tradizionali? Scritto con un approccio eclettico e di rottura, questo libro accompagna progettisti, insegnanti, formatori, consulenti, responsabili risorse umane con casi, esempi, testimonianze e suggestioni sui futuri possibili. La vita privata e lavorativa sono sempre più popolate da APP, realtà virtuale e aumentata, coach virtuali, sistemi di intelligenza artificiale e ambienti digitali che integrano e fanno evolvere la formazione tradizionale. In questo ecosistema, l’apprendimento è la nuova moneta che garantisce il futuro delle persone e nuovi spazi si aprono per farlo evolvere, arricchire, diventare più coinvolgente e, soprattutto, più efficace, in tutti i luoghi e i momenti della vita della persona e delle organizzazioni. La formazione non potrà più basarsi solo sul trasferimento di informazioni, ma dovrà modellare le abilità dei moderni cacciatori e raccoglitori della conoscenza, che esploreranno le terre di un futuro con cambiamenti improvvisi e innovazioni sempre più radicali. Si aprono allora grandi sfide ai sistemi educativi, pubblici e privati, scuole ed aziende, che dovranno ripensare profondamente le competenze possedute e le modalità di organizzare tutto il processo educativo, sfide contenute anche nel Piano Nazionale Ripresa e Resilienza – #NextgenerationItalia. Un libro basato sulla fiducia che investire sulla formazione creerà un futuro migliore.
Questo libro-ricerca vuole indagare gli impatti sulle aziende e il loro funzionamento causati dalle grandi trasformazioni in atto – che il Covid e l’accelerazione del digitale hanno portato a maturazione – per mettere a fuoco il nuovo ruolo del team HR e le sfide che deve affrontare, facendo emergere – insieme agli opinion leader e agli anticipatori – i suoi tratti più salienti.
Più che una fotografia statica, è l’inizio di un percorso a più tappe fatto di confronti, di sintesi e ancora di confronti.
Una pubblicazione che giunge in un momento particolare e opportuno, nel quale le organizzazioni stanno leggendo e interpretando gli impatti della pandemia e della digitalizzazione forzata per comprenderne le luci ma anche le ombre e per poter separare le reazioni strettamente emergenziali dalle nuove sperimentazioni lavorative.
Per prevenire, affrontare e superare le crisi è necessario, in questo sistema economico, dotarsi di robuste ed efficaci politiche del lavoro e saper promuovere il capitale umano. Romano Benini e Fabrizio Dafano, docenti universitari ed esperti del programma RAI “Il posto giusto”, analizzano in questo testo le caratteristiche e l’evoluzione del mondo del lavoro a livello globale e nazionale, il sistema di promozione e gestione delle risorse umane e le principali misure adottate in Italia in questi anni per la promozione dell’inclusione sociale, della formazione e del lavoro. Il testo approfondisce le caratteristiche distintive del modello italiano, nell’obiettivo di sostenere e promuovere quella relazione tra coesione sociale e crescita economica che costituisce un importante fattore per affrontare e gestire le crisi. All’analisi della domanda e dei fabbisogni professionali del sistema economico italiano corrisponde una attenzione agli strumenti a disposizione e un’indicazione delle politiche e degli interventi necessari per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Il libro si sviluppa in tre parti distinte: una prima parte sulle caratteristiche del lavoro nell’economia italiana, una seconda parte sulla gestione e promozione del fattore umano ed una terza parte descrittiva degli strumenti e dei servizi a disposizione, nella quale sono presenti anche i contributi di alcuni tra i maggiori esperti dei diversi settori. “Il posto giusto” chiarisce ed esamina le caratteristiche delle politiche per il lavoro e per le risorse umane e fornisce una prospettiva molto chiara su come rendere centrale il ruolo di quel “fattore umano“ nella gestione delle crisi e nella promozione dello sviluppo.
The work aims at exploring business resilience against a natural biological disaster – such as the ongoing Covid-19 pandemic – through the lens of risk management. Specifically, the work seeks to assess the resilience capacity demonstrated in the procurement activity by a specific company used as a case-study by identifying the indicators that enable the dimensions of organizational resilience to be detected in a longitudinal approach.
L’accelerazione apportata dalla crisi pandemica di inizio 2020 si è insinuata nelle imprese, ergendosi a momento di rara opportunità per ridisegnare in corsa nuovi modelli manageriali, culturali e organizzativi, la cui essenza immaginiamo possa perdurare nel tempo. Nel guardare a questa evoluzione, che ci piace definire come un nuovo Rinascimento, è nato un dizionario «nuovo», frutto del pensiero di donne e uomini che guidano l’impresa realizzando valore con i valori. In questo vocabolario troviamo alcune parole: insolite in molti casi, nel vocabolario d’impresa, ma la cui etimologia ci porta alla riscoperta del senso profondo da cui ognuna trae origine, apportando valore all’organizzazione che la accoglie a proprio pilastro culturale e organizzativo. Esse hanno guidato la traccia delle nostre interviste ai capi impresa e sono divenute ognuna pilastro dell’impresa di valore. Dalla sostenibilità alla tecnologia, dalle emozioni al tempo ritrovato, dalla fiducia all’equilibrio armonico, fino al rapporto tra impresa e società: per riscoprire il senso profondo dell’essere persone, imprenditori, manager. Nel compiere questo viaggio insieme, confidiamo che ciascun lettore, nell’incontro tra il proprio punto di osservazione e il nostro sguardo, possa cogliere stimoli e riflessioni utili per contribuire, da protagonista nel proprio ambito, alla realizzazione di un nuovo Rinascimento d’impresa.
(Contributo in volume)
To HIRE ovvero “ASSUMERE”, una parola semplice ma impegnativa a maggior ragione in un momento di forte cambiamento come quello che stiamo vivendo.
Pensato per il manager che vuole conoscere i nuovi trend del mercato del lavoro e comprendere come fronteggiare le grandi sfide della trasformazione digitale, questo volume raccoglie i contributi di alcuni professionisti esperti nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, nella formazione e sviluppo individuale. Lo scopo è indicare come navigare con una bussola in acque turbolente, come portare avanti il proprio apprendimento continuo e la propria crescita personale e professionale.
Il lavoro è una via per la felicità o una maledizione a cui è impossibile sottrarsi? Nasce da questa domanda il dialogo tra Paolo Iacci, esperto di risorse umane, e Umberto Galimberti, filosofo, accademico e psicoanalista, su un tema che oggi più che mai tocca ciascuno di noi. Per gli antichi greci il primo passo verso la felicità consisteva nel conoscere la propria natura per poterla realizzare. L’attuale mondo del lavoro – regolato dal mercato e basato su logiche di mera efficienza produttiva – impedisce all’uomo di abbracciare la totalità del processo di produzione di cui è parte e di comprendere la valenza etica del suo impiego. A queste condizioni, il lavoro non può essere un mezzo per realizzare il proprio potenziale e raggiungere la felicità. A partire da richiami letterari e filosofici, la discussione presentata in questo libro non offre facili soluzioni, ma spunti per riflettere sull’attuale sistema di produzione e sugli ostacoli che impediscono all’uomo di realizzare sé stesso ed essere felice.
The hypercomplex digital-technological environment is exponential and revolutionary. Our social mindset adaptation, instead, is slower and evolutionary, as an individual’s or an organization culture needs time to transform. This book offers students, institutions, and organizations innovative and interdisciplinary digital sociology tools to help build an adaptive, flexible, imaginative social mindset in order to cope with such a gap and to match a sustainable digital transformation (DT).
By disrupting traditional linear approaches to understand the context into which business models are designed, institutions and students are challenged with innovative transdisciplinary holistic models grounded into business case studies. If the book stimulates students to learn how purposefully and autonomously to explore the web, to grasp the deeper meaning of DT and its social impact, institutions are solicited to answer to direct quests that go right to the core of their transformative DNA as: ‘How effectively are you carrying on DT in a sustainable, people-centered way? Which is your socio-cultural DT profile and what are your DT areas of strength and areas of improvement?’
In this frame of work, the innovative Four Paradigm Model indicates new coordinates and provides original tools to profile an institution’s digital transformation strategy, to analyze it, and measure the level of sustainable socio-economic value. Sample syllabi, PowerPoint slides and quizzes are available online to assist in the teaching experience.
Quali competenze potranno far fronte alle sfide della complessità? Quali forme potranno garantire l’esistenza di organizzazioni sane in termini economici, di efficienza, efficacia, sostenibilità, senso e motivazione? Su quali basi si potrà pensare a forme di smart working sostenibili? Per rispondere a queste sfide il libro propone un cambio di paradigma, una nuova visione della persona e dell’organizzazione ed una metodologia che le connette in modo sinergico e generativo: la metodologia per la leadership orizzontale e le organizzazioni integrate (LOOI). Ispirata alla buona pratica realizzata nella Olivetti di Adriano e al lavoro dello psichiatra Bernard Lievegoed, la metodologia è il risultato di un lungo progetto internazionale di ricerca-azione. Essa permette di far diventare le organizzazioni delle moderne “comunità” di senso umano e sociale, delle “organizzazioni integrate”. Ciò sarà possibile grazie all’allenamento di nuove competenze alla base di una leadership adatta alla complessità: la leadership orizzontale. Rivolto a formatori, consulenti, manager, imprenditori e ricercatori sociali, il libro riporta esempi, esercizi e casi applicativi, per permettere al lettore di sperimentare direttamente tutto, o parte, del percorso descritto con la metodologia. Presentazione di Maurizio Milan, introduzione di Piero Dominici.
Questa seconda edizione tiene conto di aggiornamenti e di innovazioni utili coerenti con la disciplina di gestione delle Risorse Umane connessi in larga misura ad una molteplicità di fattori che influenzano costantemente l’azione della componente sociale delle Organizzazioni.
La finalità del libro resta sempre quella di introdurre, definire, analizzare e contestualizzare le attività proprie della gestione delle risorse umane, attraverso lo studio dei processi e degli strumenti a presidio delle variabili individuali e sociali delle organizzazioni.
L’approccio ai temi trattati è centrato su una visione sistemica e multidimensionale dell’organizzazione in cui sono le singole componenti a qualificare l’essenza ed insieme la globalità.
L’impianto dell’opera resta concepito con un intento di forte rigore concettuale, tanto riguardo alle caratteristiche di contesto, quanto rispetto all’analisi dei sistemi caratteristici della gestione delle risorse umane.
Il lavoro si articola in 16 capitoli.
Il testo si rivolge agli studenti ma vuole essere anche un quadro di riferimento ed un momento di riflessione per gli operatori aziendali.
Le “Istituzioni di diritto del lavoro”, giunte alla dodicesima edizione, si compongono di due volumi, il primo “Il diritto sindacale”, il secondo “Il rapporto di lavoro”.
Entrambi i volumi si caratterizzano sia per la semplicità dell’esposizione, sia per le note di giurisprudenza in calce alla pagina, sempre puntualmente aggiornate.
Questa nuova edizione tratta, con la chiarezza che ha già caratterizzato le precedenti versioni dell’opera, delle novità normative, dando inoltre conto dell’evoluzione della giurisprudenza negli anni che sono trascorsi dalla precedente edizione.
Dopo l’edizione del 2019 sono state emanate pochissime norme, come ad esempio quelle sui riders, in quanto l’emergenza sanitaria provocata dal coronavirus non solo ha causato tanti decessi, ma soprattutto, con le misure adottate per fronteggiare questa emergenza, ha distrutto l’economia.
Gli avvocati e i giudici hanno continuato, con tante difficoltà, ad adempiere al loro dovere, sicché la giurisprudenza non si è mai arrestata.
Pertanto, questa nuova edizione è necessaria solo per seguire l’evoluzione della giurisprudenza, anche perché i provvedimenti legati alla pandemia (ad es. divieto di licenziamenti per giustificato
motivo oggettivo e collettivi, eliminazione della giustificazione per i contratti a termine, cassa integrazione in deroga) sono temporanei e quindi non vale la pena di commentarli.
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